La protezione delle vie respiratorie è necessaria quando il lavoratore si trova esposto ad una delle seguenti sei forme di rischio, sul luogo di lavoro:
Polveri: Formate dalla rottura di materiali solidi, di solito quando i materiali vengono alterati.
Per esempio durante le attività di levigatura, taglio, molatura e spazzolatura. In generale, più piccola è la polvere, maggiore è il rischio che presenta.
Anche le fibre dei materiali dovrebbero essere trattate come polveri.
Liquidi nebulizzanti: Formati da processi che coinvolgono l’atomizzazione, ad esempio la spruzzatura, la pulizia e il taglio o smerigliatura con liquidi refrigeranti, ma anche fertilizzanti e pesticidi.
Sono costituiti da minuscole goccioline liquide, come il vapore esalato dall’acqua del bagno.
Fumi: Formati dall’evaporazione di un materiale solido mediante l’applicazione di calore intenso.
Particelle finissime si formano quando i fumi si raffreddano e si condensano.
Numerosi processi provocano la formazione di fumi, come ad esempio la fusione, la colata di metalli e molte applicazioni di saldatura.
Vapori: Formati per evaporazione allo stato gassoso di sostanze che, a temperatura ambiente, solitamente si trovano allo stato solido o liquido. Generalmente rilasciati a temperatura ambiente (benzina, alcool denaturato).
Molti processi industriali, utilizzati nello sgrassaggio, si vaporizzano molto rapidamente una volta riscaldati.
Gas: Una sostanza simile all’aria a temperatura ambiente. I gas possono viaggiare lunghe distanze, molto velocemente.
Mancanza/Arricchimento di ossigeno:
Quando l’atmosfera contiene meno del 19% di ossigeno (o in luoghi in cui una situazione del genere potrebbe accadere); nelle circostanze in cui il rischio, invece, è l’arricchimento di ossigeno, si potrebbero verificare esplosioni che potrebbero causare grave invalidità dei lavoratori.